Ichino e Magnoni sul Jobs Act al Centro Parrocchiale

Come uscire dall’emergenza lavoro che rende deboli le aspettative dei giovani e mette in serie difficoltà molte famiglie? Come passare dalla paura alla fiducia? Queste sono domande che nell’attuale contesto economico e socio politico in tanti si pongono.

A queste si è cercato di dare una risposta lunedì 11 aprile, nel corso di una serata organizzata dal Centro Culturale San Magno, con due oratori sicuramente esperti in materia: il professor Pietro Ichino, giuslavorista e parlamentare che ha contribuito alla stesura della Jobs Act; don Walter Magnoni, responsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi e componente della Commissione CEI sui problemi sociali.

La conversazione, condotta nella forma di intervista da don Walter Magnoni, ha permesso al Prof. Ichino di illustrare con chiarezza quegli stessi argomenti che costituiscono la trattazione del suo ultimo libro “IL LAVORO RITROVATO. Come la riforma sta abbattendo il muro tra i garantiti, i precari e gli esclusi”.

La conferenza ha suscitato l’interesse di un pubblico numeroso costituito da Rappresentanti di associazioni di categoria del mondo dell’imprenditoria, Rappresentanti delle Istituzioni e di associazioni di volontariato e promozione sociale che, a conclusione della conversazione dei due oratori, hanno animato il dibattito, pur nei limiti di tempo imposti dall’ora tarda. Il giuslavorista ha evidenziato situazioni paradossali che molto spesso sono state frutto dell’applicazione dell’art. 18 e, attraverso la lettura comparata dei dati ISTAT con quelli elaborati da INPS e Ministero del Lavoro, ha dimostrato alcuni esiti positivi della riforma.

I dati sono da leggere come aumento dei contratti di assunzione a tempo indeterminato che, se pure non hanno sensibilmente abbattuto la percentuale di disoccupati, hanno tuttavia dato stabilità a lavoratori precari. Naturalmente l’attuazione di una efficace riforma del lavoro avrà bisogno di tempi più lunghi per sortire effetti decisamente positivi. Entrano in gioco anche questioni culturali, è necessario scardinare una mentalità eccessivamente garantista, una politica del lavoro passiva, soprattutto in materia di ricollocamento. «In passato – denuncia Pietro Ichino – si è abusato dell’istituto della Cassa Integrazione, ora si propone invece una assistenza per un rientro qualificato nel mercato del lavoro. Il lavoratore, che può trovare sostegno in diverse agenzie di collocamento, deve diventare soggetto attivo e non inerte».

2016 04 15 Ichino1DSCF9135«Il cammino del Jobs Act non è certo facile e trova ostacoli e obiezioni, è inoltre mancata – come lamenta il Sen. Ichino – una sperimentazione che avrebbe potuto evidenziare le positività e le criticità delle nuove norme e appianare le difficoltà. Molti sono i soggetti ai quali dare fiducia per scommettere sul progetto per un nuovo sistema occupazionale. Bisogna dare spazio alle imprese perché i posti di lavoro non si creano dal nulla. Occorre la collaborazione della scuola per preparare i giovani ad affrontare la scelta del lavoro attraverso un efficiente Orientamento scolastico e professionale»